Non riesco a fare tutto quello che voglio,
mi affaccio dal balcone e guardo le
foglie,
gli alberi si spogliano, l’autunno
avanza,
non ho più tanta forza il ricordo rimane fisso.
Il dolore mi riporta a quel giorno a
quando ho creduto di morire, poi una
mano da lassù mi ha preso per tirarmi
fuori dal pozzo e riportato alla luce.
Conscio dei miei limiti nulla sarà uguale
a prima, la lunga terapia e il dolore finisce
che mi sento male, a non essere me stesso
a non tornare a sorridere.
Mi conforta la poesia compagna e amica
in lei trovo sfogo ad ogni mio penare, parlo
come fosse una sorella le racconto le mie
pene e mi da sollievo.
@ Giuseppe Buro
21 set 2016
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