Il maglione era diverso, era pettinata come una ragazzina,
aveva una frangetta che le copriva gli occhi, due occhi verdi,
penetranti, lo stesso sguardo intenso di chi vuole parlare.
Era trascorso un anno da quel giorno, eravamo su un battello
facevamo il giro delle isole greche, ero assorto nel guardare
il mare, quei gabbiani svolazzavano sulla mia testa,
poi si adagiavano sulle onde, sulla spuma della scia che lasciavano
i motori.
La vidi e la fissai per un attimo uno sguardo senza parole,
in un istante ho ripercorso la mia vita, pensavo a quella volta
che mi recai nell'isola di lesbo, ero stato sempre affascinato
dall'idea di visitare un luogo che la mitologia aveva reso celebre.
Lesbo è famosa per aver dato i natali, nel VII secolo a.C.,
ai poeti lirici Alceo e Saffo.
Nei versi di Saffo si ritrova l'esaltazione della bellezza della femminilità,
lei incarnava la vera donna, affascinante e misteriosa, una bellezza
mediterranea, unica.
@ Giuseppe Buro
lunedì 23 maggio 2016
I matti
I matti sono anime che si vivono dentro.
Si riconoscono tra la folla.
Si respirano...Si annusano...
Crescono e danzano con la luna.
Amano l'oltre.
Sono figli di tutti e di nessuno.
Respingono gli ingranaggi.
Picchiano sui portoni arrugginiti del mondo.
Anime perse e trovate...
Riperse e ritrovate.
Sono lampade che vagano nei vicoli.
Confusi e incoscienti ma felici.
Sono punti di incontro di vento e tempeste.
I matti scrivono nell'anima macchiata
Tutti i sentimenti, che il mondo dimentica.
Osservano... mangiano ricordi.
E li inglobano in un cosmo
di comete folli e calmi tramonti.
Che schizzano come spine
Alla dolce agonia della notte.
I matti sono gli amanti delle stelle
Le accarezzano,le amano con infantile
desiderio.
Vivono nel piacere confuso e delicato
del loro bianco tormento.
Nere anime che si rannicchiato come
gatti nel bozzolo d'infinito....
Per poi rinascere come crisalide.
(Laura Costagliola)
domenica 22 maggio 2016
Un Angelo
Oggi ho pensato
molto a noi,
ho sognato che tu fossi
tra le braccia di un altro,
lo sai
che mi basta poco
per essere felice
e sussurrarti
non posso vivere
senza di te.
Una lacrima scende
e
ogni volta mi bagna il viso,
come dimenticare
che anche tu hai pianto.
è meglio se una lacrima sfugge
perché
nel cuore c'è non una goccia,
c’è un fiume senza fine.
Questa lacrima
non sarebbe mai potuta
esistere
senza te al mio fianco,
ora piango
perché sono felice.
Ho ucciso la solitudine
e l’inganno nulla ha potuto,
anche se le lacrime
hanno scalfito la roccia,
ma nulla hanno potuto
contro la corazza del cuore.
@ Giuseppe Buro
sabato 21 maggio 2016
Geometria
Prendo le tue mani nelle mie
in questa notte d'incanto,
ti prendo come piace a me
tra le sponde della geometria,
come piace a te .Una carezza leggera come in un sogno
e ti sfioro appena e vibri,
vibri come corda tesa.
e ti sfioro appena e vibri,
vibri come corda tesa.
D o l c e m e n t e
la mia mano tra i tuoi capellie bagliori d'argento scintillano,sono in te e ti dono tutto di me.Ora il sole lascia il posto al giorno e la nostra poesia vola nell'immenso.
la mia mano tra i tuoi capellie bagliori d'argento scintillano,sono in te e ti dono tutto di me.Ora il sole lascia il posto al giorno e la nostra poesia vola nell'immenso.
@ Giuseppe Buro
Scrivimi
Scrivimi quando senti il bisogno
fammi leggere le tue parole,
fammi conoscere i tuoi sogni,
semplicemente fatti accarezzare.
Accanto al ruscello fatti trovare
prima che arrivi al mare,
ruberò quel tuo sogno lontano
ma tu scrivimi.
Scrivimi al mattino quando ti svegli
quando il sole sorge presto,
alla sera
quando il sole sorge presto,
alla sera
quando il nido accoglie i piccoli
nati e il passero riposa.
Scrivimi quando hai bisogno di un
sorriso fammi sentire un abbraccio
sincero e scrivimi i sogni.
Parlami
di te fammi sapere quando
batte il cuore, io di dirò i miei sogni
appena ti svegli.
@ Giuseppe Buro
venerdì 20 maggio 2016
" ECHI ...DI UN SOGNO "
Mi ciberò dei tuoi sogni,
azzurreggiando di ambrosia
le fessure dei tuoi occhi,
fisse le stelle in cielo
mi guardano silenti
nell' incantesimo
di un vagheggiato amore.
Camminerò a piedi scalzi
tra segrete disillusioni
ed echi di sommerse verità,
imbrigliata al cospetto
di una lacrima furtiva,
duna salata
tra gli ostacoli del cuore.
Nascerò e rinascerò
al languir di un anelito
che mai mi abbandona,
alga pulsante ,io,
nel mare della solitudine.
E disegnerò
pastelli di arcobaleni
tra le nuvole addormentate
nel cielo,
mi riprenderò la vita,
berrò fino all' ultima goccia
il calice di emozioni sbiadite,
attraversando buchi neri,
cicatrici
di un non vivere
di un non affrontare l' ignoto.
Sarò il tuo attimo
di dolce abbandono
e lascerò il mio viso
tra i rami di un salice
che grida alla vita ,
io, essere imperfetto,
che rubo al cielo
un frammento di infinito.
ROSELLA LUBRANO
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