Mi ciberò dei tuoi sogni,
azzurreggiando di ambrosia
le fessure dei tuoi occhi,
fisse le stelle in cielo
mi guardano silenti
nell' incantesimo
di un vagheggiato amore.
Camminerò a piedi scalzi
tra segrete disillusioni
ed echi di sommerse verità,
imbrigliata al cospetto
di una lacrima furtiva,
duna salata
tra gli ostacoli del cuore.
Nascerò e rinascerò
al languir di un anelito
che mai mi abbandona,
alga pulsante ,io,
nel mare della solitudine.
E disegnerò
pastelli di arcobaleni
tra le nuvole addormentate
nel cielo,
mi riprenderò la vita,
berrò fino all' ultima goccia
il calice di emozioni sbiadite,
attraversando buchi neri,
cicatrici
di un non vivere
di un non affrontare l' ignoto.
Sarò il tuo attimo
di dolce abbandono
e lascerò il mio viso
tra i rami di un salice
che grida alla vita ,
io, essere imperfetto,
che rubo al cielo
un frammento di infinito.
ROSELLA LUBRANO
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