Sarà lei a togliere le metafore dalla
mia pelle e immagino che mi voglia
tenere sul suo grembo ancora un po’,
quella voglia di vedermi sopire e volare
di passione e bruciare.
Lasciami tracce nel mio profondo.
La accarezzo e le mie mani disegnano
sulla sua pelle nuda, ghirigori d’amore,
i suoi occhi leggono il mio viso e quella
poesia che scrissi a due mani.
Le fiamme sui suoi seni sono dolce
miele,mi sfugge quell'orbita come
colate di lava di un vulcano in eruzione,
le fiamme in autunno non sopiscono
il suo respiro ansimante.
Il corpo si contorce lentamente
e ci sono
ancora eruzioni nel suo corpo scosso,
e io ?
non ho fatto altro che questi versi
in suo onore.
@ Giuseppe Buro
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